La professione del Perito Assicurativo è talmente semplice che anche un macellaio, con tutto il rispetto per il suo mestiere, che ha una partita Iva può creare la sua carta intestata con “Macelleria Infortunistica” e scrivere una lettere di messa in mora ad una compagnia di assicurazioni per conto dell’ignaro cliente che, tra un filetto e una fettina di coppa, gli ha affidato l’incarico magari perché si è definito esperto in infortunistica stradale ( Del resto se la carne è buona potrebbe avere competenze anche in questo campo) o Perito Assicurativo.
Voi penserete, ma non è possibile che la compagnie di assicurazioni che spendono fior di milioni in anti frode non si accorgano che è un macellaio !!! Bene, provate … però andate dal vostro macellaio di fiducia.
La situazione che ha messo in evidenza il servizio di Striscia la Notizia è a dir preoccupante per due ragioni: la prima è per la disinvoltura con la quale questi personaggi “creano” falsi incidenti stradali presso i loro uffici e la seconda è per la povera sanità Campana che oltre a soffrire in modo cronico per malati veri deve perdere anche tempo, e soldi, prezioso con questi truffatori di bassa lega.
Il Perito Assicurativo, vittima di se stesso senza appello, è altra cosa.
In tutte le categorie esiste la mela marcia, e nella nostra devo dire che ne abbiamo cesti interi, ma quando si parla di “Periti Assicurativi” nel 90% dei casi ci troviamo davanti a abusivi, a millantatori, truffatori del titolo e della professione.
Il caso di Napoli è eclatante ma non isolato, come si risolve parzialmente il problema delle truffe? Intanto eliminando i tuffatori di professione e cominciando a punire l’esercizio abusivo di professione, sveglia #ania e sveglia #ivass!